Il mare prima della guerra

Lo spirito con il quale mi approcciavo alla levità dei colori contrastava con la bellezza della natura stessa, ed era per me quasi impossibile liberarmi. Da questo, deriva il titolo di questa piccola serie: il percorso arriva ad un tavolo, dove spesso si siede una sola persona, o meglio una persona sola, da sola, non importa quanti siano i presenti.

Farewell color 2021

E’ assolutamente verosimile che lo stato d’animo di una vita compressa abbia influenzato sia la selezione delle foto che l’impostazione degli scatti di tutto il 2021. Un colore che non emerge, non tanto in me quanto nel mondo. Eppure, la caponatina per un momento ha ricreato vivacità. I colori non cambiano, ma l’animo sì: mente, occhio, cuore.

Elettrificazione

Più o meno belli, più o meno simbolici, ci guardano dall’alto come Gig Robot o come una creatura delle paurose tavole del Rorschach, a seconda che tu sia di buonumore o meno. Eppure, nel loro impicciare in mezzo al paesaggio, danno un senso di dinamicità molto più delle pale eoliche o, peggio che mai, dei tralicci della telefonia mobile mascherati da alberi improbabili.

Italian high key

L’ispirazione per la tonalità alta me l’ha data Luigi Ghirri, per conferire quell’aspetto tenue ma al contempo focalizzato su un vero e solo punctum della fotografia.

Come farlo, beh, quella è un’altra storia: caso, cecità, scotomizzare l’esposimetro, quello che volete voi, ma a me questa sperimentazione stimola molto.

La piccola serie rappresenta un viaggio breve attraverso le nostre gite del 2020, dalla Sicilia dei miei 60 anni, alle solite spiagge della maremma toscana, all’unica immagine finale di un muro della Sabina. Mare e monti, proprio come per la gastronomia più raffinata.