In provincia di Rieti, a circa 7 chilometri da Castel di Tora (prima o dopo a seconda che si venga da Terni o da Roma) incontriamo Posticciola, piccola frazione di Rocca Sinibalda, che ospita il Museo Diffuso delle Tradizioni Contadine ed Artigiane. Il paesino si snoda in stretti vicoli, con salite fino a una rocca (privata e chiusa), ornato di quadri bucolici ed utensili vari. E’ grazioso, andateci. Due ore circa da Roma o da Viterbo, ecco il link.
Il Pranzo del Purgatorio a Gradoli
In provincia di Viterbo, Gradoli celebra, nella giornata del mercoledì delle Ceneri, un rito antico nato come fundraising 🙂 per le persone in difficoltà . Il Medioevo, checchè se ne dica, era duro, tra barbari e prelati. Fagioli del Purgatorio DOP con olio superbo, zuppa di tinca, nasello fritto e baccalà in umido, per dare soddisfazione alla Fratellanza del Purgatorio che si impegna dalla mattina con un fuoco infernale. Andateci nel 2024 e, se non avete una macchina, restate nell’alta Tuscia, perché durante il pranzo Ebe non si risparmia.
Storia di una sedia e di una cinquecento
Fermarsi seduti o viaggiare, un dilemma della vita.
Giostra di Simone a Montisi
Montisi, una frazione di Montalcino scoperta per caso, che rievoca una o due volte per estate con una giostra medievale la cacciata di un tiranno di nome Simone – la storia si ripete sempre 😉 Il posto è ameno, si mangia molto bene e la giostra è molto divertente, nel puro spirito senese con sberleffi, schiene girate alla Braveheart ed esultanze imbevute di Brunello e un non so che di salsiccia. Andrea Vernaccini, fantino trionfatore 2022 della contrada di Castello, sarà pure bravissimo, ma alla fine, comunque, vince sempre il cavallo.
Processione del Cristo Morto – Orte
La processione si tiene ad Orte, in provincia di Viterbo, ed è la più antica di Italia, rimasta praticamente inalterata da secoli. Chi fotografa un rito espone la sua anima: curiosa, documentale, tecnica, devota.
Il mare prima della guerra
Lo spirito con il quale mi approcciavo alla levità dei colori contrastava con la bellezza della natura stessa, ed era per me quasi impossibile liberarmi. Da questo, deriva il titolo di questa piccola serie: il percorso arriva ad un tavolo, dove spesso si siede una sola persona, o meglio una persona sola, da sola, non importa quanti siano i presenti.
Botteghe
Nulla di nuovo a mia memoria: Sergio Zavoli e Luigi Ghirri hanno detto tutto quello che serviva, almeno all’epoca, di una Italia in emersione dal fango di Gibellina e dai residui del piano Marshall. Tra insegne vecchie e nuove mi sono perso nel tempo, e solo qualche odore o sapore mi ha riportato agli scatti di sempre. Ecco il sapore dei salumi venduti dalla signora che chide la serie, che per me è la signora delle botteghe.
Hic manebimus optime
Le sedie mi conferiscono un senso di stabilità , siano esse traballanti, vecchie o con tre zampe (senza essere uno sgabello). In un certo modo mi fanno esclamare: “io sono qui”, consapevole di cosa osservo e di cosa mi circonda, per non farmi dimenticare che con il mondo si interagisce e non si strilla contro.
Burri l’irriducibile
Luisa, nell’osservare le sperimentazioni di Alberto Burri, mi dice: “E’ possibile che tu non ti faccia uscire qualcosa di geniale? Tutto ha un senso: Burri medico, che viene fatto prigioniero e deportato in Texas dagli americani, dopo la sofferenza della guerra ritrova l’afflato artistico, geniale e schivo, nella sua patria. A guardarmi allo specchio, la mia vita ripercorre alcune tappe dell’artista: nato in Italia, “trasportato” in America e poi “deportato” in Italia, non trova altra vena che fare il medico e scoprire in vecchiaia quello che a 16 anni era emerso proprio a New York: la voglia di fare fotografia. Di fronte al rigore progettuale, cromatico e geometrico di Burri, il mio atteggiamento è molto più simile a quello di preparazione di una ratatouille. La produzione di Burri è vasta e fruibile in maniera molto piacevole a Palazzo Albizzini in Città di Castello.
Farewell color 2021
E’ assolutamente verosimile che lo stato d’animo di una vita compressa abbia influenzato sia la selezione delle foto che l’impostazione degli scatti di tutto il 2021. Un colore che non emerge, non tanto in me quanto nel mondo. Eppure, la caponatina per un momento ha ricreato vivacità . I colori non cambiano, ma l’animo sì: mente, occhio, cuore.